COME FUNZIONA
Il servizio bitstream è quindi utilizzato per garantire anche ai cosiddetti OLO (Other Licensed Operator, “altro operatore con licenza”, ovvero un operatore telefonico alternativo rispetto al principale) gli stessi diritti di accesso all’infrastruttura posseduti dal gestore stesso. La tratta di una modalità di accesso garantita dal servizio bitstream e va dalla postazione del cliente finale (la presa telefonica di casa o di ufficio cui ci si collega per avere accesso ad Internet) sino alla centrale di competenza del gestore telefonico dominante. Qui, grazie ad un apparato DSLAM, avviene la multiplazione dei segnali (i pacchetti dei singoli clienti vengono raggruppati e trasmessi utilizzando un’unica linea) e il flusso così creato viene instradato verso il POP (Point of Presence, “punto di presenza”) dell’operatore concorrente. Sarà poi il POP ad occuparsi dello smistamento del traffico risultante e dell’instradamento finale verso l’infrastruttura di rete gestita dall’operatore alternativo.
Il gestore dell’infrastruttura di rete può fornire servizi di accesso alla banda larga bitstream in due differenti modalità: ATM ed Ethernet. Nel caso della fornitura ATM (Asynchronous Transfer Mode) il trasferimento dalla postazione del cliente finale al punto di presenza dell’operatore concorrente avviene per mezzo di pacchetti dati di dimensioni fisse (53 byte) con una tecnica di commutazione a circuito virtuale. Nel caso di fornitura Ethernet, invece, la trasmissione dei dati è effettuata con protocolli a commutazione di pacchetto, utilizzati per condividere la medesima rete comunicativa tra più nodi della rete.